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Il Disegno di Luce

 

 

Nella Stella della Purezza a Pag. 206 Madre Liliana del Paradiso, (Venosa 1911 – Roma 2009) rivolgendosi alla Bianca Regina dei Gigli, così si esprime:

“In Te l’Artefice divino tracciò il Suo purissimo disegno, in Te lo realizzò, in Te l’amò;…”

Con queste parole Madre Liliana vuole farci capire che quando pensiamo alla Bianca Regina dei Gigli pensiamo immediatamente al Disegno che Dio ha sull’umanità.

 

Il Disegno di Dio sull’umanità

Ma quando parliamo del Disegno di Dio sull’umanità di che cosa stiamo parlando in concreto?

La verità è che in realtà il “Disegno”,  di cui Madre Liliana parla nella stella della Purezza che l’Artefice Divino traccia,  realizza e ama in Maria,  è innanzitutto,  e soprattutto,  Il Verbo di Dio fatto Uomo, Gesù Cristo nostro Signore:

“Tu sei il mio Figlio prediletto in te mi sono compiaciuto!” (Lc 3,22).

Maria, la Bianca Regina dei Gigli, è Colei che  ha “ricopiato” in modo esemplare in se stessa il Disegno di Dio realizzato nel Suo Figlio tanto da far affermare a Madre Liliana, sempre nella stessa Stella della Purezza,  

“Possiedi in Te i raggi della divinità, e sei la manifestazione più chiara di Dio sulla terra, la Sua immagine più perfetta, la creatura più simile al Creatore, la Sua gloria più eloquente, perché segni il termine di ogni umana perfezione …”

In un altro scritto Madre Liliana addirittura afferma che:

“Chi vede Maria vede Gesù e chi vede Gesù vede Maria”

 

Ecco l’Uomo!

Vogliamo cercare adesso di comprendere meglio in che senso questo “disegno” di Dio sull’umanità si realizza in Gesù. Per capire questo dobbiamo cercare di capire meglio lo stile di vita, il modo di vivere dell’umanità prima dell’avvento di Cristo Signore.

 

Il mondo pagano prima di Cristo

Nel mondo pagano gli uomini vivevano come ci dice San Paolo con una formula riassuntiva; “Senza speranza e senza Dio in questo mondo”.  (Ef. 2,12) Cosa voleva dire con queste parole l’Apostolo delle genti? La religiosità pagana era sì costellata di svariati dei e dee, ma questi cosiddetti dei non erano altro che le forze della natura, come anche il potere politico o il potere finanziario  divinizzati. Dei e Dee raffigurati a immagine e somiglianza dell’uomo con tutti i suoi difetti e i suoi limiti.  In altre parole  la credenza negli dei era più che altro una sorta di schiavitù per chi ci credeva , perché l’uomo non solo non  poteva confidare in essi ma doveva spesso difendersi o ingraziarseli facendo sacrifici (a volte umani).

Inoltre i pagani  credevano che la vita dell’uomo si svolgesse e si esaurisse completamente nell’arco della vita terrena. Una vita terrena breve e con tanti problemi e sofferenze … La vita del pagano,  libero o schiavo che fosse, era una vita precaria, soggetta a mille sofferenze e limitazioni. Era inutile cercare un senso perché per i pagani non esisteva. Bisognava arrendersi all’insignificanza della vita umana e cercare di cogliere “l’attimo fuggente” così come lo aveva teorizzato il grande poeta latino Orazio Flacco. (Venosa il 65 a. C. Roma l’8 a. C.) 

 Mentre stiamo parlando il tempo invidioso sarà già fuggito. Ruba un giorno, confidando il meno possibile nel domani. “  ( “Dum loquimur fugerit invida.  Aetas: carpe diem, quam minimum credula postero.” Orazio, Odi, I, 11, 7-8)

Questo grande scrittore pagano dell’antichità,  discepolo della dottrina di Epicuro, cercava di rispondere alle domande fondamentali dell’uomo tra le quali,  il perché della precarietà, della sofferenza, del dolore, della morte. Non riuscì a trovare nessuna risposta. L’unica via d’uscita dall’angoscia esistenziale,  dovuta all’enigma della condizione umana,  la vedeva nell’overdose di emozioni, nella full immersion nei piaceri della vita, nello stordimento dei sensi. Un ripiegamento totale su se stesso e sul momento presente. Un presente vissuto senza nessun collegamento con il passato e, soprattutto, senza nessuna speranza per il futuro. Una non-soluzione, dunque, che non gli tolse mai quel “senso di di-sperazione” che oggi noi chiamiamo il “mal di vivere. “

E’ In questo mondo ( allora come, paradossalmente,  anche oggi …)  senza Dio e senza speranza che  scoppia la Rivoluzione di Cristo!

 

Cristo Gesù è il più grande rivoluzionario della storia. 

Papa Francesco, citando più volte Benedetto XVI, ha affermato senza mezzi termini che Cristo Gesù è il più grande rivoluzionario della storia, perché riesce a fare quello che gli altri non hanno,  e non avrebbero mai,  potuto fare: cambiare il cuore dell’uomo! E parlando dei cristiani di oggi afferma:

 

“Un cristiano, se non è rivoluzionario, in questo tempo, non è cristiano! Deve essere rivoluzionario per la grazia! Proprio la grazia che il Padre ci dà attraverso Gesù Cristo crocifisso, morto e risorto fa di noi rivoluzionari, perché – e cito nuovamente Benedetto XVI – “è la più grande mutazione della storia dell’umanità”. Perché cambia il cuore. Il profeta Ezechiele lo diceva: “Toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne”… Cosa vuol dire, questo? Un cuore che ama, un cuore che soffre, un cuore che gioisce con gli altri, un cuore colmo di tenerezza per chi, portando impresse le ferite della vita, si sente alla periferia della società. L’amore è la più grande forza di trasformazione della realtà, perché abbatte i muri dell’egoismo e colma i fossati che ci tengono lontani gli uni dagli altri. E questo è l’amore che viene da un cuore mutato, da un cuore di pietra che è trasformato in un cuore di carne, un cuore umano.

(http://www.vatican.va/holy_father/francesco/speeches/2013/june/documents/papa-francesco_20130617_convegno-diocesano-roma_it.html

 

La più grande mutazione

Infatti la bella notizia, (Il Vangelo) che la Chiesa, a cominciare dagli Apostoli, annuncia da 2000 anni è che Gesù è risorto!

E la Resurrezione  è,  per dirla con Benedetto XVI,

“La più grande ‘mutazione’, il salto assolutamente più decisivo verso una dimensione totalmente nuova, che nella lunga storia della vita e dei suoi sviluppi mai si sia avuta: un salto in un ordine completamente nuovo, che riguarda noi e concerne tutta la storia … Essa inaugurò una nuova dimensione dell'essere, della vita, nella quale, in modo trasformato, è stata integrata anche la materia e attraverso la quale emerge un mondo nuovo.  È chiaro che questo avvenimento non è un qualche miracolo del passato il cui accadimento potrebbe essere per noi in fondo indifferente. È un salto di qualità nella storia dell'"evoluzione" e della vita in genere verso una nuova vita futura, verso un mondo nuovo che, partendo da Cristo, già penetra continuamente in questo nostro mondo, lo trasforma e lo attira a sé.

(http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/homilies/2006/documents/hf_ben-xvi_hom_20060415_veglia-pasquale_it.html)

 

Trasformati in luce. 

Nell’ episodio della trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor, (Mt 17,1-8) il Signore aveva anticipato, in qualche modo, la gloria della sua Risurrezione quando,  davanti agli occhi dei tre testimoni privilegiati,  era diventato luce.  Anche i suoi vestiti erano diventati candidi come la luce.

In questo modo Gesù aveva fatto risplendere davanti agi occhi degli apostoli il futuro luminoso che aspetta tutti coloro che crederanno in Lui.  Difatti l’amore di Dio effuso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato donato, questa “più grande forza di trasformazione”,  come ci ha detto Papa Francesco,  dopo aver trasformato la nostra anima (= il nostro cuore) in luce,  trasformerà anche i nostri miseri corpi mortali a immagine del corpo risorto del Signore. (cfr. Rom 8,11)

 

Maria, una cascata di bianca luce” 

Maria, la Bianca Regina dei Gigli avendo ricopiato in se stessa il disegno di Dio sull’umanità cosi come si è realizzato in Gesù è stata trasformata anch’essa in Luce. Nella Gloria dell’Assunzione al Cielo in corpo e anima ha coronato tutta la sua vita perché come ci dice Madre Liliana nella stella Vita d’Amore: la Mamma Celeste “Visse d’amore, morì d’amore ed ora regna con l’amore”

E nella Stella della Purezza quasi contemplando la sua gloria, nell’eterno presente di Dio, in un linguaggio che potremmo definire sapienziale,  così si esprime:

L’azzurro oceano dell’universo, immobile nel suo caos, nella profondità dei suoi abissi non ancora delineati, nei palpito fluenti di vita già impressi negli elementi ma non esplosi, viene investito da una cascata luminosa d bianca luce che irrompe nelle tenebre e trasfigura tutto nel suo immacolato bagliore.

Trasparenti scintille si staccano da quella iridescenza opalina, leggere nella morbidezza del loro colore, e come in un magico balenio, si disperdono nel creato, trasformato in terso cristallo.

Una prodigiosa bellezza fluisce e avvolge l’intero cosmo, percorre l’immensità dei cieli e penetra gli anfratti caliginosi della terra, imprimendo vita e calore dov’è aridità e morte.

Non vi è ombra che possa impallidire questo chiarore, tenebra che possa spegnerlo, macchia che possa offuscarlo, tanto è nitido nel suo fascino irresistibile, effondendosi intensamente radioso in un ritmo sempre più travolgente.

Nel grande silenzio dell’Universo, l’Eterno ammira stupito quest’onda di fuoco e di luce adamantina, che giunta dinanzi al Suo trono, s’arresta sfavillante, racchiudendosi nel calice d’oro di un bianchissimo giglio.

E Dio con tenerezza infinita, lo coglie delicatamente, ne aspira l’inebriante profumo ed imprime su di esso, primigenio Fiore della Sua creazione, il sigillo del Suo amore.

O Bianca Regina dei Gigli, sei Tu l’immacolato Fiore,  plasmato dall’Onnipotenza divina, per essere l’armonia del Creato, il sorriso dei cieli, la gioia della nostra terra …”

 

P. Elia del M.C. – C. R. G.  www.solidarity-mission.it

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