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Il Signore è la mia "roccia"

 

Era un flusso continuo… a qualsiasi ora del giorno… fino a notte inoltrata.

Persone dai cinque continenti…di tutte le nazionalità…in fila per passare sotto la grotta dove Maria apparve a Bernadette a cominciare dall’11 febbraio del 1858. Ho avuto la grazia di partecipare, nei primi giorni di Agosto, ad un pellegrinaggio a Lourdes e ho assistito a questo bellissimo spettacolo:

Una processione interminabile sfila lentamente, migliaia di mano accarezzano la roccia della grotta, bagnano i fazzoletti   con l’acqua che filtra tra le rocce, baciano quella roccia che è stata “testimone” dell’apparizione.

La roccia che forma la grotta di Massabielle è dura, forte, resistente. Questa roccia, come un segno, ci ricorda che Dio, per coloro che credono in lui, è Roccia di sostegno. Chi crede in Dio non vacilla è stabile per sempre!

 

Un Mondo che vacilla

Viviamo in un mondo che sperimenta sempre di più la sua fragilità. Oggi sono molti i fattori che evidenziano questa fragilità. Voglio ricordarne solo qualcuno:

 

- La violenza

Nonostante l’umanità sia uscita da molti secoli dalle caverne e abbia fatto progressi enormi in tutti i campi dello scibile umano sembra non abbia ancora imparato a risolvere i conflitti, che inevitabilmente sorgono tra le persone, i gruppi, le nazioni, se non con la violenza.

Nei nostri giorni la violenza assume un volto particolare nel terrorismo che trucida cittadini indifesi con l’illusione di “risolvere” i problemi. Si risponde alla violenza del terrorismo con la violenza della “guerra preventiva” che “uccide preventivamente” coloro che potrebbero in un futuro essere o causare problemi. 

La conclusione è che il “terrore” regna sovrano minacciando la “stabilità” di governi di nazioni, di semplici e indifesi cittadini. 

 

- L’immigrazione

Mai come nel XX secolo, e nel XXI il fenomeno si sta accentuando, l’umanità globale è in movimento. Si assiste ad un rimescolamento di tutte le culture, che fino a poco tempo fa erano separate, distinte, grazie anche ai confini degli stati. Ma il mondo d’oggi sta diventando sempre di più un “Villaggio Globale”, è questo crea incertezza, smarrimento, paura dell’altro, instabilità. 

 

- L’amministrazione della Giustizia

Anche il “mondo” del carcere vacilla trasmettendo insicurezza, paura, instabilità alla società civile.

Il suicidio del sindaco di Roccaraso nella prigione di Sulmona ha riportato alla ribalta il problema delle carcerazioni facili (si può andare in prigione oggi per

Le cifre dell’emergenza

87% I detenuti italiani che vivono in condizioni non regolamentari (49.529 su 54.237)

La capienza delle carceri è di 41.324 posti, ma il numero di reclusi rimane sempre al di sopra delle 50 mila unità

1/3 il rapporto tra detenuti stranieri e italiani. La maggior parte è in carcere per spaccio di droga o sfruttamento della prostituzione

30% la percentuale di detenuti sieropositivi, mentre i tossicodipendenti sono il 50%

27 i suicidi in carcere nei primi sette mesi del 2004. L’anno scorso sono stati 55, mentre 395 detenuti hanno compiuto gravi atti di autolesionismo.

(Dati presi dalla Famiglia cristiana N.35-2004)

 

aver rubato del gelato o delle pietre) e il drammatico problema suscitato dalla cosiddetta “custodia cautelare”.

Secondo la legge italiana, una persona non si può ritenere colpevole fino quando non sia stata riconosciuta tale in Cassazione (esistono tre gradi di giudizio in Italia, primo grado, appello, cassazione) pertanto, in teoria, un soggetto non dovrebbe subire nessuna pena fino alla fine del processo. Nella realtà quando la magistratura presume che le indagini potrebbero essere minacciate, o potrebbe esserci una reiterazione del reato, o la fuga del soggetto può disporne la custodia cautelare che altro non è che il carcere che, di fatto, è gia una pena!

 

E poi le proteste dei detenuti del carcere di Regina Coeli a Roma e di Poggioreale a Napoli e poi in tutta L’Italia sul problema del sovraffollamento ripropongono interrogativi ai quali fino ad ora non si è data una risposta. Così li elenca in un suo articolo “Etica e Punizione” il Card. Carlo Maria Martini: “ 

-         i tempi e le modalità d’attesa del processo sono quelli richiesti da una “giustizia giusta”, efficiente ed efficace, o non rischiano di trasformare le carceri in luoghi di tortura psicologica e scuola del crimine?

-         E’ morale trattare un cittadino da colpevole prima ancora di essere giudicato?

-         Il numero illimitato dei detenuti, in certi Istituti, costretti a stare pigiati nello spazio angusto di una cella, che dovrebbe contenerne solo due o tre, per più di venti ore al giorno, è a norma di legge?

-         Il trattamento dei detenuti è conforme a umanità e tale da assicurare sempre la dignità della persona, come impongono i principi costituzionali?

-         L’igiene personale, il servizio sanitario, l’alimentazione, l’istruzione, il lavoro sono sempre assicurato in funzione di un recupero reale dei detenuti?

-         Le punizioni inflitte dallo Stato ai cittadini delinquenti sono sempre morali?

-         E’ umano ciò che stanno vivendo?

-         E’ efficace per un’adeguata tutela della giustizia?

-         Serve alla riabilitazione e al recupero dei detenuti?

-         Cosa ci guadagna e cosa ci perde la società da un sistema del genere?

-         E tutto ciò risponde veramente al bisogno delle vittime e al bisogno della difesa dei cittadini?”

Che cosa può dare stabilità all’umanità? Su che cosa l’umanità può “appoggiare” il suo desiderio di benessere, pace, sicurezza, solidarietà tra tutti i popoli, che avverte nel più profondo del suo cuore?

 

Il Signore è la mia roccia

E’ stata un’esperienza bellissima vedere a Lourdes gente di tutti i popoli e nazioni parlare la stessa lingua: la lingua della Solidarietà. Non è importante la razza, il colore della pelle, la lingua che si parla, come ci si veste…quello che unisce è la certezza di avere un Dio che è padre di tutti! E’ lui che ha creato tutti i popoli della terra, è Lui che ci dona la sua Vita immortale, E’ Lui che ha mandato il suo Figlio in mezzo a noi come “Buon Pastore” che lascia le 99 pecorelle per cercare quella perduta. E’ Lui che è il Signore della Vita e non disprezza nulla di quanto ha creato. è Lui che ci aspetta nella sua casa dove ci “sorprenderà” in eterno con il suo sconfinato amore.Questa nostra fede deve animare il nostro impegno per “costruire” su Dio, la nostra roccia di salvezza, il futuro dell’umanità.

 

Don Bruno

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