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Gesù, l'Immagine del Dio invisibile!

 

Il popolo del ..."Libro"!

L’evento centrale della storia del popolo Ebraico che contribuisce in modo determinante alla costruzione della sua identità, è, senza nessun’ombra di dubbio, l’Esodo pasquale, l’uscita dalla schiavitù d’Egitto verso la libertà della Terra Promessa. La successiva Alleanza stabilita tra Jahvé, il Dio dei Padri (gli antenati degli Ebrei: Abramo, Isacco e Giacobbe), e il popolo nel deserto del Sinai (sulla base dei Dieci Comandamenti) diventerà la gloria e l’onere di questo popolo che è tra i più misteriosi che la storia dell’umanità conosca.

Le Sacre Scritture che raccoglieranno le tradizioni orali tramandate di “generazione in generazione” diventeranno la sorgente a cui, continuamente, nel corso dei secoli, il popolo Ebraico si disseterà per rinvigorire la sua “identità di “Popolo eletto” da Dio per una straordinaria e misteriosa missione. L’amore per il “Libro” per eccellenza caratterizzava l’identità del popolo Ebraico in mezzo alle Nazioni: studiare, approfondire, comprendere profondamente la Bibbia e mettere in pratica i comandamenti di Dio, in essa contenuti, era il dovere principale di ogni pio Israelita. All’ avvento di Gesù la Parola di Dio, racchiusa nel testo sacro, era ancora al centro della vita del popolo, ma era stata affiancata ed offuscata da una serie di norme che Gesù chiamerà “le tradizioni degli uomini”.

 

Gli esperti dei nuovi media affermano che oggi L'immagine ha sostituito in qualche modo la parola scritta. I nuovi linguaggi multimediali hanno certamente un potere di coinvolgimento maggiore che non la semplice parola scritta. Molti esperti però mettono in guardia dal rischio che i nuovi media portebbero con sé: non ti fanno più pensare, non ti fanno più riflettere! Siamo nell'era dell'immagine... Orbene Dio ha anticipato quest'era ben 2000 anni fa...quando ha voluto che la sua Parola si facesse "visibile" . La Parola fatta carne... non ha abolito la Scrittura, ma l'ha portata a perfezione... Non ha certamente sostituito la "ragione" umana che deve continuare a funzionare come Dio ha voluto...

Gesù, l'Immagine del Dio invisibile!

Dio sapeva però che la Sua Parola “Scritta”, non bastava a “muovere” il cuore del suo popolo all’osservanza della “Legge della Vita”, la Torah.  La Sua Parola doveva trovare una nuova forma espressiva, un nuovo linguaggio (uditivo-visivo diremmo oggi), una nuova “forma di comunicazione”: Essa doveva in qualche modo rendersi … “visibile”. Solo se la Parola di Dio si fosse resa visibile avrebbe potuto coinvolgere l’essere umano nella sua globalità: non solo, quindi,  il pensiero logico sequenziale razionale, ma anche la memoria, la fantasia, l’emozione…

L’Avvento di Gesù segnerà davvero un “salto di qualità”  a livello globale: nella storia del popolo d’Israele e in quella dell’umanità intera …  

“Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia la Parola della vita (poiché la vita si è fatta visibile, noi l’abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile a noi), quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia perfetta.” (I Gv. 1) 

 

Non abbiamo mai visto nulla di simile

L’ incredibile impatto che la Parola di Dio, fattasi Visibile in Gesù di Nazareth, produce su coloro che entrano in “comunicazione” con lui, è indescrivibile …:

Appena dopo il battesimo ad opera di Giovanni Battista (cfr. Mc. 1,9 ss) come in un crescendo l'evangelista mette in risalto la potenza che si manifestava in Gesù e che faceva esclamare alle folle: "Non abbiamo visto mai niente di simile" (Mc.2,12)

Cosa stava succedendo? In Gesù si manifestava una potenza incredibile che faceva vedere i ciechi, camminare gli zoppi, risuscitare i morti...Gesù era anche più forte delle potenze demoniache tanto che bastava una sua parola per metterle in fuga.

 

 

La nostra "comunicazione" è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo

Quando l’evangelista San Giovanni, nella sua prima lettera al versetto 4, dopo aver detto: vi annunciamo queste cose perché siate “in rete” con noi,  afferma chiaramente: “che la nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo”e dichiara che da questa “comunicazione” scaturisce una gioia traboccante, debordante, incontenibile, ha in mente esattamente l’impatto globale e coinvolgente che la Parola di Vita (il Verbo della Vita), fattasi  “visibile” in Gesù Cristo, ha sull’animo di coloro che entrano “in-comunicazione” con Lui.

 

Beati i vostri occhi perché vedono

E’ lo stesso Gesù a far riflettere sul privilegio concesso a coloro che lo vedono:  “Beati i vostri occhi perché vedono e le vostre orecchie perché sentono, perché molti avrebbero voluto vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro; e sentire ciò che voi sentite, ma non l’udirono” (Cfr. Lc. 7,18ss; 10,17-24). E ai discepoli di Giovanni, che erano stati mandati dal profeta a chiedere se fosse Lui l’Atteso, Gesù  non dimostrerà la sua messianicità con un discorso logico e razionale, ma li inviterà a godersi l’incredibile “spettacolo” della Vittoria della Vita sulla morte:  

“ Anche Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutti questi avvenimenti. Giovanni chiamò due di loro e li mandò a dire al Signore: “Sei Tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro?”. Venuti da lui, quegli uomini dissero: “Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: sei tu colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?. In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: “Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano …” (Lc. 7,18-22).

 

Avete occhi e non vedete? Avete orecchi e non udite?

 E anche vero che Gesù avverte i discepoli del rischio di fermarsi al semplice coinvolgimento emotivo senza “capire” in profondità, senza “leggere dentro”  l’esperienza che stavano “vivendo”.

“Ma i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un pane solo. Allora egli li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». E quelli dicevano fra loro: «Non abbiamo pane». Ma Gesù, accortosi di questo, disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non intendete e non capite ancora? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite ? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non capite ancora? ».

 

In questo modo Gesù, suscitando la riflessione profonda dei discepoli, li preparava  a ricevere il dono dello Spirito Santo che solo può donare la “connessione” di fede per entrare nel mondo misterioso, non virtuale, ma reale di Dio: “ La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo.”

 

Don Bruno Oliviero

 

 

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