Beati voi...

 

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“Beati voi quando mentendo diranno ogni sorta di menzogne contro di voi a causa del mio Nome, rallegratevi ed esultate perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.” (Matteo cap.5)

 

Costretto alle dimissioni per le false accuse di una donna.

Ecco le prove!

  Da ormai otto mesi stavo svolgendo il mio ministero sacerdotale come cappellano nel Carcere di Brooklyn – NY -  Quando improvvisamente Martedì 4 Febbraio 2003 ritornando alla Casa canonica della Chiesa dove avevo trovato alloggio,  trovo una lettera inviatami dalla Curia di New York con la quale mi ritiravano l’autorizzazione a svolgere il mio ministero nella Diocesi di New York. Di conseguenza dovetti dare le dimissioni come Cappellano dal Carcere e rientrare in Italia il 12 Febbraio 2003.

 

Cosa era successo?

Verso la fine di Ottobre 2002 (non ricordo precisamente la data) Il Monsignore ecclesiastico, responsabile del Personale ecclesiastico dell’Arcidiocesi di New York, mi chiamò in Curia perchè voleva parlarmi.

Mi chiese se conoscessi una Signora di nome L.D. Risposi che la conoscevo perché l’avevo incontrata nella Casa di Accoglienza “Abraham House” dove lavorava come Assistente Sociale (Abraham House è una casa di accoglienza per detenuti che accettano di seguire un  programma di riabilitazione), nel corso della mia prima visita a New York nel Maggio del 2001.

  Il suddetto Monsignore mi disse che questa Signora aveva consegnato una lettera a un Vescovo di lingua Spagnola che viveva a New York nella quale mi accusava di “Sexual Harassment”.

  Mi disse che  non aveva quella lettera, e che di cinseguenza non poteva mostrarmela  ( non ho mai potuto prendere visione di questa lettera ).

 Immediatamente dichiarai la mia innocenza di fronte ad accuse che reputavo false.

Il mio rapporto con la Signora L.D. era all’insegna della trasparenza e il mio ruolo era di guida e consigliere spirituale.

  Il Monsignore rispose che forse la Signora poteva avere, nella sua mente, frainteso le mie intenzioni.

  Gli chiesi quale dovesse essere il mio comportamento. Mi rispose di cominciare a scrivere un memoriale e di stare attento a non incontrare la Signora L.D. da solo,  inoltre mi avrebbe chiamato e fatto sapere come sarebbero proceduti gli avvenimenti.

  Qualche domenica dopo la Signora L.D. venne una Domenica nella Chiesa dove di solito celebravo la S. Messa in Italiano delle 11,00, ed io le chiesi conto di tutte le sciocchezze che aveva scritto nella lettera. Le dissi che era meglio che non venisse più in Chiesa perché non avevo più intenzione di parlare con lei. Lei mi sembrò molto dispiaciuta mi disse che era stata male e chiese perdono ripetutamente e poi se andò.

  Qualche tempo dopo esattamente il 20 di Novembre ricevetti dalla Suddetta Signora una cartolina di Natale nella quale lei mi chiedeva perdono di tutte le sciocchezze che aveva detto e dalla quale risulta chiaramente che la Signora mi chiede perdono delle false accuse 

( klicca su "una cartolina di Natale" per visionarla nell'originale in spagnolo e nella traduzione in Italiano). 

  Pensavo che con quella chiara richiesta di perdono tutto si sarebbe concluso confortato anche dal fatto che il Monsignore non mi aveva fatto sapere più niente.

Ma esattamente Martedì scorso 4 Febbraio, come ho detto prima, ritornando dal Carcere di Brooklyn trovai una lettera del Vicario Episcopale con la quale mi si ritirava l’autorizzazione per esercitare il sacerdozio nella Diocesi di New York.

Rimasi senza parole per la gravita della decisione presa dalla Curia senza nessun preavviso.

Chiamai immediatamente  il Monsignore al quale manifestai la mia sorpresa nel ricevere quel provvedimento senza averne avuto nessun preavviso. Egli mi disse che aveva cercato di comunicare con me, ma non c’era riuscito e che aveva lasciato dei messaggi. Gli dissi che non avevo ricevuto nessun messaggio (Cosa molto strana perché la Segretaria della Parrocchia mi aveva nel passato sempre lasciato i messaggi nella casella postale che avevo e che controllavo ogni sera.) e che avevo bisogno di vederlo perché avevo ricevuto una lettera dalla Signora L.D. nella quale mi chiedeva perdono, per le false accuse.

Il Monsignore mi disse che potevo mandargli la lettera attraverso il Fax. Quella lettera sarebbe stata aggiunta al mio fascicolo, ma mi disse che in ogni caso “Che fossero vere o no, (testuali parole) le accuse  dalla suddetta Signora, il provvedimento non poteva essere revocato. In più mi si consigliava di lasciare New York e tornare in Italia”.

Se mi fosse stato permesso di difendermi si sarebbero resi conto che nello stesso periodo in cui questa donna mi accusava in Curia,  a me scriveva lettere in cui mi diceva che grazie a Dio e al mio aiuto spirituale riusciva ad affrontare le molte difficoltà che le si presentavano nella vita quotidiana 

(klicca su "a me scriveva lettere" per visionare le lettere nell'originale spagnolo)

 

Cosa dire?

   A Te la Gloria  Signore!

  Come S. Pietro ringrazio Dio di essere stato fatto degno di soffrire qualcosa per il nome di Gesù!

Perdono la Signora in questione e dal più profondo del cuore prego Dio perché anch’Egli la perdoni e la protegga sempre!

Il Card. Michele Giordano di Napoli, dopo aver preso visione della documentazione mi ha dato la sua fiducia presentandomi con una lettera al Direttore del Carcere di Poggioreale come Cappellano. Desidero a questo proposito ringraziare Sua Emin. Il Card. Giordano che sempre mi ha sostenuto con paterna sollecitudine.

 

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Don bruno Oliviero