Back

 

 

Gesú di fronte

alle problematiche della Giustizia e della Criminalità.1

 

Come Sacerdote e in particolare come Cappellano di Carcere (ormai dal 2000),  inviato dalla Chiesa di Napoli nel carcere di Poggioreale, con la missione particolare di curare la catechesi nei padiglioni di Alta Sicurezza, (= In quest’area sono reclusi fratelli che si presume facciano parte di organizzazioni criminali) il mio compito primario è quello di annunciare il Vangelo!

Il mio assillo quotidiano, evangelico assillo, è allora quello di scrutare le Sacre Scritture, in particolare il Vangelo, per avere, per opera dello Spirito Santo, gli stessi “sentimenti che furono in Cristo Gesú” nei confronti delle problematiche della Giustizia e della Criminalità.

 

 La situazione della giustizia e della criminalità al tempo di Gesú

     Interrogando le fonti evangeliche (i quattro Evangeli) In modo diretto: fatti e informazioni storiche,  e in modo indiretto: parole, detti e parabole di Gesú,  noi ci rendiamo conto che anche nel Suo tempo sono presenti quei fatti e situazioni che connotano un fenomeno che noi chiamiamo “criminale”. Fenomeno che allora come oggi, mette in pericolo la “sicurezza” dei cittadini. “Ripercorrendo” le pagine evangeliche, da questo determinato punto di vista (Non sono un teologo né un biblista sono un semplice sacerdote e quella che propongo è una semplice riflessione pastorale. Sono aperto a qualsiasi critica e osservazione costruttiva. Il mio intento è suscitare una riflessione più approfondita intorno a questi temi tanto importanti e cruciali per una pacifica convivenza civile),  potremo nello stesso tempo riscontrare anche il diffuso “desiderio di giustizia” che vive nel cuore del popolo d’Israele. Un desiderio di giustizia che era già presente nel popolo dell’antica alleanza, ma che al tempo in cui è vissuto Gesú era sentito come terribilmente necessario. Il popolo d’Israele sapeva che la giustizia era un dono di Dio e che quindi poteva essere esaudito e realizzato solo “grazie” alla Sua potenza; in particolare: attraverso il suo Messia, Dio avrebbe instaurato un regno di giustizia vera e di pace per il suo popolo.

 

La composizione sociale al tempo di Gesú 

Ricordiamo brevemente che il tessuto sociale al tempo di Gesú era alquanto variegato e complesso e presentava molte problematiche che, per certi aspetti, lo rendono particolarmente attuale anche per la generazione del terzo millennio.

Bisogna innanzi tutto tenere presente la forte coesione del popolo d’Israele dovuta ad una storia bimillenaria cominciata al tempo di Abramo (1850 a.c.) Siamo in presenza di un popolo, quindi, che ha una forte identità, basata su valori condivisi e indiscutibili.

Custodi di questa tradizione e conseguente identità sono coloro che fanno parte del partito dei Farisei. Al fianco di questi troviamo il partito dei Sacerdoti che condivide lo stesso compito e che, in assenza di un governo legittimo, esplica anche funzioni governative (quelle che l’Impero Romano concedeva per dare un’apparente sensazione d’indipendenza) nella figura del Sommo Sacerdote.

Anche il partito degli Anziani del popolo ha un certo ruolo nella preservazione delle tradizioni e dell’unità del popolo. Questi tre partiti formano una sorte di Parlamento, il cosiddetto “Sinedrio”.

Alla base di questa “triade” c’era il Popolo. Un popolo che viveva nella più grande povertà, (Mt 9, 35 ss) alle prese con tanti problemi e sofferenze, ma conscio di aver ricevuto da Dio una grande missione: essere il popolo di Dio in mezzo all’umanità.

 

La Palestina: un Territorio “pericoloso”

Rivisitiamo allora i testi evangelici per comprendere con quante e quali pericolose situazioni doveva fare i conti quel “Cittadino speciale” che era il Figlio di Dio. Dopo cercheremo di capire quale sia stato il suo comportamento nei confronti del cosiddetto “fenomeno criminale”. 

 Direttamente, ma ancora di più indirettamente le fonti evangeliche, ci danno un’idea di quali erano le sfide che mettevano a rischio la “sicurezza” dei cittadini.

 

-          C’era certamente da fare i conti con “ladri che scassinavano e rubavano. (Mt 6,12).

-          Non mancavano i “briganti che assaltavano i viandanti lungo le strade” (Lc 10,29 ss).

-          C’erano certamente anche degli atti di violenza completamente irragionevoli (Lc 8, 26 ss).

-          Esistevano anche problematiche che mettevano in crisi la convivenza pacifica come atteggiamenti ipocriti da cui guardarsi (Mt 16, 5 ss); questioni di eredità (Lc 12, 12 ss); competizione per ottenere primi posti (Lc 14, 7 ss); discriminazioni economiche, culturali, sociali ecc. (Lc  14, 12 ss; Lc 16, 19 ss; Mt 9, 10 ss); Risentimenti personali (Mt 7, 1 ss) ; attacchi alle persone che potevano arrivare fino all’eliminazione fisica dell’avversario (Lc 12,4 ss).

-          Violenza ideologica causata da formazioni guerrigliere (Gi Zeloti).

-          Nel campo stesso di coloro che dovevano amministrare la giustizia si potevano verificare soprusi e ingiustizie ( Mt 20, 24 ss); si potevano trovare giudici disonesti (Lc 18, 1 ss);  amministratori corrotti (Lc 16, 1 ss)

-          Coloro che riscuotevano le tasse (pubblicani) erano facili alla corruzione (Lc 19, 1 ss).

-          L’azione dell’esercito e della polizia poteva sfociare in violenza e sopraffazione (Lc 3, 14).

-          Lo stesso Re Erode non era esente da atti d’ingiustizia palese (Lc  9,9).

-          L’Impero Romano, rappresentato nella Palestina dal Governatore Ponzio Pilato, era famoso per le globali e discutibili modalità, con cui governava: Roma e il suo potere economico e militare erano al primo posto; La giustizia e l’ordine pubblico erano fondamentalmente perseguiti attraverso l’intimidazione e la repressione violenta e sanguinosa. (Lc 13,  1 ss). 

 

Gesú di Nazareth “vittima” di reati

 Gesú stesso, nel corso della sua vita, è stato una “vittima” di reati 

-          Appena nato è riuscito a sfuggire ad un agguato perpetrato contro di lui dal Re Erode perché Giuseppe, suo padre putativo,  avvertito  da messaggeri celesti prende con sè Maria e il bambino  e  insieme scappano in Egitto dove vivranno con lo status di rifugiati politici. (Mt 2, 13-18)

-          Appena inizia la sua missione deve sfuggire ad un altro attentato ad opera, questa volta, dei suoi compaesani a Nazareth (Lc 4, 16 ss)

-          Vive profonde tensioni con la sua famiglia con conseguente tentativo da parte della stessa di farlo passare per matto (Mc 3,21 ss)

-          Disprezzato (Mc 6, 1-6) e Calunniato da Farisei e Sadducei che cercano di farlo passare per un indemoniato (Mc 22, 30)

-          Lui con i suoi discepoli viene emarginato dalla comunità del suo stesso popolo (Mc 3, 1-6; Lc 4, 28 ss)

-          Espulso come indesiderato dai territori della decapoli (Lc 8,37ss; 14, 31)

-          Subisce furti di denaro (Gv 12, 4-8)

-          Subisce vari tentativi di lapidazione (Gv 8,40; 10, 22-30)

-          Diventa vittima di un complotto (Lc 22, 1-6)

-          Tradito da un discepolo (Lc 22,3)

-          Rinnegato da un altro (Lc 22,34)

-          Abbandonato da tutti (Mc 14, 50-51)

-          Arrestato (Lc 22,47)

-          Processato (Lc 22, 66)

-          Torturato e schernito (Lc 23,13 ss)

-          Condannato ingiustamente a morte (Lc 23, 26 ss)

 

 

Don Bruno Oliviero

 Continua…

TOP