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Ma la risposta militare non basta 

 

La dichiarazione finale sottoscritta da tutti i delegati della Commissione Internazionale per la Pastorale Peitenziaria Cattolica riuniti in Congresso a Dublino– Irlanda dal al 12 settembre 2003. Affermava chiaramente che una delle sfide mondiali che provengono dalle prigioni del terzo millennioè il Terrorismo, che ha suscitato un grande senso di insicurezza in un grande numero di paesi. Si esprime altresì preoccupazione per la repressione che a volte coinvolge un grande numero di persone innocenti e non è certo che i diritti delle persone arrestate siano assicurati. La dichiarazione fa riferimento soprattutto ai prigionieri detenuti nell’isola di Guantanamo.

Jeremy Rifkin, autore del libro “L’era dell’accesso” Mondadori 2000 e presidente della “Foundation on Economic Trends” con sede a Washinton D. C., in un articolo pubblicato sul settimanale “Panorama” del 27 settembre 2001 coraggiosamente e contro corrente afferma che...

La risposta militare non basta

Tutti chiediamo - esordisce Rifkin - che il governo americano aumenti il tasso di sicurezza e sorveglianza nel paese e nello stesso tempo colpisca gli obiettivi all’estero per eliminare le basi di addestramento e i santuari che accolgono i terroristi…”

Ma la risposta militare da sola non basta continua Rifkin :

“Dobbiamo domandarci, infatti: perché i terroristi hanno scelto di colpire proprio le torri del World Trade Center? Sebbene la maggior parte degli americani sia convinta che il commercio internazionale è il mezzo migliore per risollevare le sorti dei popoli di tutto il mondo, non pochi hanno sperimentato il lato oscuro della Globalizzazione…”

Il lato oscuro della Globalizzazione

La soluzione vera del terrorismo non sta nella guerra sta altrove…

Così continua Rifkin:Basti pensare al fatto che oggi il patrimonio totale dei 356 individui più ricchi del mondo supera il reddito annuo complessivo del 40% dell’umanità. Mentre parliamo in toni entusiastici di globalizzazione, e-commerce e rivoluzione delle telecomunicazione, ben il 60% della popolazione mondiale non ha mai fatto neppure una telefonata e un terzo non ha l’elettricità. Nell’era dell’economia sempre più globale, quasi 1 miliardo di persone sono disoccupate o sottoccupate, 850 milioni malnutrite e centinaia di milioni non hanno sufficiente acqua potabile o abbastanza carburante da riscaldare le proprie case. Metà della popolazione mondiale è irrimediabilmente esclusa dall’economia ufficiale, obbligata a lavorare sul mercato nero o per la criminalità organizzata. Per non parlare dell’attacco spietato della globalizzazione alla diversità e identità culturale.

Intere fasce di umanità sono consapevoli che la loro storia, unica e irripetibile, e i valori della loro comunità sono schiacciati dalle società multinazionali. Si rendono conto che questo mondo sempre più fatto di produzione culturale, marchi, logo e stili di vita aziendali sta perdendo senso e coerenza. Temono, a giusto titolo, che venga loro imposto un modus vivendi e una sorte di omogeneizzazione globale di azione e pensiero. Hanno paura che, in questo nuovo mondo, l’essenza stessa della loro identità si possa irrimediabilmente perdere in nome del business e degli utili aziendali.

 

La vera risposta : La Solidarietà

Questa è la triste realtà del mondo in cui viviamo oggi e sebbene in questi giorni noi americani non siamo certo dell’umore giusto per parlare di queste realtà, è chiaro che, se non lo facciamo, gli estremismi continueranno a proliferare. L’emarginazione e l’estrema povertà portano alla disperazione ed è questo in ultima analisi il terreno più fertile per lo sviluppo dei movimenti estremisti, siano essi di natura religiosa, etnica o politica.”

La Solidarietà è una Persona: Gesù Cristo

E' "fuori di sé"

Nel Vangelo di S. Marco al capitolo terzo si racconta che mentre Gesù si trova a casa di Pietro i suoi parenti vorrebbero che uscisse dalla casa per impadronirsi di lui perché dicevano : "E' fuori di sé" (Mc.3,21).

Perché i parenti pensavano una simile cosa di Gesù? Per capirlo bisogna approfondire gli eventi precedenti e che sono descritti nei primi capitoli del vangelo.

 

Il più forte

Appena dopo il battesimo ad opera di Giovanni Battista (cfr. Mc. 1,9 ss) come in un crescendo l'evangelista mette in risalto la potenza che si manifestava in Gesù e che faceva esclamare alle folle: "Non abbiamo visto mai niente di simile" (Mc.2,12)

Cosa stava succedendo? In Gesù si manifestava una potenza incredibile che faceva vedere i ciechi, camminare gli zoppi, risuscitare i morti...Gesù era anche più forte delle potenze demoniache tanto che bastava una sua parola per metterli in fuga.

 

La solidarietà

Tutto questo avrebbe anche potuto far piacere ai suoi parenti, avrebbero anche potuto sentirsi orgogliosi di Lui, ma la cosa che non riuscivano a capire era che Gesù faceva tutto questo...gratuitamente! Non prendeva nessuna ricompensa! Anzi siccome la sua fama si era diffusa in tutta la regione, veniva gente da tutti i luoghi nella speranza di essere guariti dalle loro infermità tanto che sia Gesù che i suoi discepoli non avevano più nemmeno i tempo di mangiare (cfr. Mc.1,45. 6, 30 -32)

 

Amico dei delinquenti e delle prostitute

Non solo. Quello che più li stupiva e che li faceva diagnosticare una sorta di infermità mentale era l'abitudine che Gesù aveva di frequentare compagnie dubbie: pubblicani, peccatori, delinquenti e prostitute.

E anche se Lui stesso aveva risposto, a coloro che gli avevano domandato il perché di quella scelta, che erano i malati che avevano bisogno del medico e non i sani e che Lui era venuto a chi-amare i peccatori (cfr. Mc.2,17), i parenti si stavano convincendo sempre più che Gesù era matto tanto che si erano recati a casa di Pietro e volevano impadronirsi di lui perché dicevano: " E' fuori di sé"   ( Mc.3,20)

 

Follia d'amore

Dopo un'analisi imparziale del Vangelo dobbiamo effettivamente concludere anche noi che davvero Gesù era "pazzo" ...pazzo d'amore!

Come è importante per la generazione del terzo millennio questa "follia" che fa "uscire fuori di sé" quanti "sani" chiusi dentro se stessi, prigionieri nel carcere del loro egoismo! Incapaci di guardarsi attorno per "vedere" le sofferenze dei fratelli, tutti occupati nella ricerca dei loro interessi, del loro tornaconto, pronti a tutto pur di vedere accresciuto il loro conto in banca, tutti preoccupati della loro "sicurezza" pronti ad alzare "muri" di difesa contro quella parte di umanità affamata che potrebbe mettere in pericolo la loro ricchezza. E se questa umanità si dovesse ribellare contro lo strapotere dei "sani" di mente? E' pronto l'esercito, sono pronte le prigioni per ridurre a più miti consigli i "facinorosi"…

Una sanità questa che moltiplica gli zoppi, i ciechi, i morti fisici e i morti "dentro"

I nemici di Gesù festeggiarono e pensarono di aver risolto il "Caso Clinico" chiamato Gesù quando lo appesero a una croce... Si resero conto solo dopo tre giorni che Gesù era più vivo e più "fuori di sé" di prima e che la sua "follia" era...contagiosa…

In trecento anni la follia di Gesù conquistò l'Impero romano.

 

Una follia che da' la vita

Continua ad effondere la tu follia Gesù anche nei nostri tempi, liberaci dalla prigione del nostro egoismo perché ancora oggi i ciechi vedano gli zoppi camminino, i morti risuscitino, ai prigionieri venga annunciata la liberazione e ai poveri venga annunciata la buona Notizia .

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Don Bruno