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Napoli Capitale della Pace

 

Proporre Napoli come capitale della pace potrebbe sembrare, per molti, davvero una scelta infelice, per alcuni addirittura ridicola.

In realtà quest’affermazione è stata fatta non da qualche ingenuo sognatore, ma da persone rivestite di carisma riconosciuto da tutti.  Persone del calibro del Cardinale Arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dal fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Il prof. Andrea Riccardi, e, di fatto, dai Rappresentati di tutte le Religioni del mondo intero, insieme con migliaia di napoletani, convenuti a Napoli per la tre giorni di Dialogo interreligioso svoltosi dal 21 al 23 Ottobre 2007. Il tema era: “Per un mondo senza violenza” 

Benedetto XVI e Napoli

E’ stato il Santo Padre Benedetto XVI ad inaugurare la tre giorni di dialogo, celebrando una Santa Messa solenne in Piazza del Plebiscito davanti a migliaia di fedeli venuti da tutta la Diocesi. E’ stato proprio nel salutare il Sommo Pontefice che il Card. Sepe ha parlato di una Napoli che vuole guardare avanti, che non si lascia oscurare dalle “nubi” (è stata una giornata particolarmente fredda e piovosa…forse un segno…) e che vuole proporsi come Capitale della pace: “Napoli sa cosa è la pace perché conosce la violenza”.

Proprio così: Napoli conosce la violenza. E’ stato lo stesso Santo Padre che l’ha ribadito specificando che: “Non si tratta solo del deprecabile numero di delitti della camorra, ma anche del fatto che la violenza tende purtroppo a farsi mentalità diffusa, insinuandosi nelle pieghe del vivere sociale, nei quartieri storici del centro e delle periferie nuove anonime, con il rischio di attrarre specialmente la gioventù, che cresce in ambienti nei quali prospera l’illegalità, il sommerso, l’arte di arrangiarsi”.

Come è possibile?

Come può la città di Napoli allora diventare la capitale della pace?

Innanzi tutto mi si permetta di ricordare che la violenza è una malattia che esiste in ogni luogo. Non c’è un luogo solo in questo mondo esente da questa piaga che si manifesta in molteplici forme, ma dà sempre lo stesso risultato: morte e sofferenza.

Detto questo vorrei proporre una breve riflessione ispirata dal Vangelo.

In questo mondo la violenza, come espressione del male, ci sarà sempre

Coloro che intendessero la pace come la risoluzione totale di tutti i mali di cui soffre l’umanità per cui si ricreerebbe sulla terra una sorte di paradiso terrestre, sarebbero davvero degli ingenui. Questa pace non si realizzerà mai.

In questo mondo, secondo la parola di Gesú, ci sarà sempre la guerra del bene contro il male. E’ la famosa parabola del buon grano e della zizzania che c’illumina su questo punto: “Il regno dei cieli si può paragonare ad un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio”. (Mt 13,24-30)

Con questa parabola Gesú vuole farci capire che questo mondo è un mondo in evoluzione e che solo alla fine avremo i risultati definitivi e solo alla fine ci sarà la separazione tra i figli della Pace meritevoli della Vita eterna e coloro che hanno fatto della Guerra il loro stile di vita e proprio per questo vivranno in eterno in guerra contro se stessi.

Ma allora che senso ha affermare che Napoli si propone come Capitale della Pace e che senso ha ancora parlare e discutere di pace se sappiamo che ci sarà sempre da combattere contro la violenza come contro il male visto che sia l’una sia l’altro saranno sempre presenti nel mondo?

E’ proprio questo il punto importante! Parlare di pace in questo mondo significa proprio questo: Una lotta senza quartiere contro il male e la violenza che esistono nel mondo! E’ sempre il Maestro di Nazareth che ci dà l’esempio: tutta la sua vita è stata una lotta senza tregua contro il male!

Forte contro il male con le “armi” del bene    

Fin dall’inizio della sua missione Gesú si manifesta forte contro il male e le sue molteplici espressioni: I ciechi vedono, gli zoppi camminano, i morti risuscitano. Ma Gesú che “vede” quello che c’è nel cuore dell’uomo, sa che la sorgente del male è situata nel più profondo dell’essere umano, nel suo cuore: il peccato! “Dal di dentro, infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo”. (Mc 7,21-23). Nell’episodio della guarigione del paralitico, Gesú di Nazareth manifesta il suo potere più grande: la liberazione dal peccato: “Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati: alzati, disse allora al paralitico, prendi il tuo letto e va a casa tua….”. (Mt 9, 6)

La Chiesa continua nei secoli questa lotta.

Nel corso dei secoli la Chiesa inviata da Cristo, suo Signore e suo Dio, continua questa lotta: “Andate in tutto il mondo, annunciate il Vangelo ad ogni creatura chi crederà e sarà battezzato sarà salvo…” (Mc 16, 15-16)

La Chiesa di Napoli lotta contro il male…      

La Chiesa di Napoli, con in testa il suo Pastore, il Card. Crescenzio Sepe, è schierata in prima linea nella battaglia contro il male e la violenza: “Il fenomeno della violenza ancora più odiosa quando è esercitata in forma organizzata, pur essendo un fatto generalizzato, ha trovato anche a Napoli un terreno fertile…La Chiesa tuttavia non si stanca di affermare che la violenza è sempre un’offesa a Dio e un intollerabile sopruso nei confronti dell’altro”.(Card. Crescenzio Sepe)

…Con le armi del bene 

E’ lo stesso Sommo Pontefice a confermare la “vocazione” di Napoli a diventare capitale della pace nella lotta contro la violenza, quando rivela la vera forza di Napoli: La forza, che in silenzio e senza clamori cambia il mondo e lo trasforma nel Regno di Dio, è la fede - ed espressione della fede è la preghiera.” Una fede che ti permette di riconoscere che: ”Per molti, però vivere non è semplice: sono tante le situazioni di povertà, di carenza di alloggio, di disoccupazione o sottoccupazione, di mancanza di prospettive future… Una fede che diventa allora impegno e lotta con le armi del bene: “Quanto è importante allora intensificare gli sforzi per una seria strategia di prevenzione, che punti sulla scuola, sul lavoro e sull’aiutare i giovani a gestire il tempo libero. E’ necessario un intervento che coinvolga tutti nella lotta contro ogni forma di violenza, partendo dalla formazione delle coscienze e trasformando le mentalità, gli atteggiamenti, i comportamenti di tutti i giorni.

 

Don Bruno Oliviero