Drop the Rock!
Una spinta verso la riforma
Questo il titolo di uno degli articoli del “Daily News” di Domenica 26 Maggio 2002.
In questo articolo si parla di Cherie Gallipoli e della sua disavventura. Cherie e’ in prigione e scontando dai 15 anni o piu’ (“15 years to life”, questa formula significa che non e’ certo che una volta scontati I quindici anni si e’ liberi molti fattori possono entrare in gioco e allungare la pena.) nella prigione di Taconic in Westchester County. Fu arrestata in una retata quando suo marito uno spacciatore di droga fu arrestato nel 1991.
Severa, dura, esagerata, sono gli aggettivi piu’ frequentemente usati per descrivere gli statuti Rockefeller che diventarono legge 30 anni fa e sono oggetto di una battaglia legislative in Albany.
Gallipoli, come centinaia di altri imputati implicati in ruoli minori nel traffico della droga, e’ stata punita piu’ severamente di Joel Steinberg, che ottenne dagli otto ai 25 per aver abusato e ucciso la sua figlioletta Lisa di 8 anni. E’ stata punita piu’ severamente di Wilfred Letlow, il quale uccise la moglie con 92 coltellate in Queens, il quale ottenne dagli 8 ai 25 anni; e’ stata punita piu’ severamente di Ann Perry, che uccise il suo fidanzato versando del veleno nel suo milk shakes la quale ottenne 6 anni.
La "campagna"
Sabato 15 giugno si è svolta una marcia seguita da un concerto in favore dell’abrogazione delle leggi sulla droga emanate nel 1973 quando era governatore Nelson Rockefeller.
Potenti e differenti sono le “anime” che formano il movimernto per l’abrogazione delle leggi sulla droga : formato da gente semplice, ma anche da personalità della politica, della giustizia, dello spettacolo ecc. Attraverso l’educazione, organizzazione, consulenza, e azione il movimento “Drop the Rock Campaign” ha come obiettivo l’abrogazione delle leggi Rockfeller, ripristinare I programmi di riabilitazione e I servizi e lottare contro l’espansione delle prigioni che e’ un progetto razzista, inefficace e inumano.
Le "ragioni" della campagna
Le ragioni che spingono questa
moltitudine a chiedere che le leggi Rockefeller sulla droga siano revocate (drop
the Rock) è semplice: Secondo queste leggi chiunque sia trovato a vendere 2
ounces (54 grammi) o possessore di 4 ounces (108 grammi) può andare incontro a
una sentenza che preveda dai 15 anni a vita in carcere.
La pena non tiene in nessun conto le circostanze, il carattere o il retroterra culturale e sociale della persona.
La pena non dipende dal ruolo effettivamente svolto nel mercato della droga ma solo dalla quantità di droga posseduta al momento dell’arresto.
La legge invoglia le forze di polizia e i magistrati concentrare i loro sforzi sui piccoli rivenditori di droga e i piccoli consumatori i quali più facilmente vengono arrestati mentre i grandi trafficanti e i grandi consumatori non vengono mai arrestati perché mai vengono trovati in possesso di droga.
La legge Rockefeller riempie le prigioni di persone non violente, che svolgono ruoli minori el mercato della droga e devia le risorse economiche dello stato dai programmi di trattamento e educazione.
Ci sono quasi 19.000 arrestati per droga nelle carceri di NYS (New York State) l’80 % dei quali non sono mai stati arrestati per un reato grave. Allo Stato di NY è’ costato 2 miliardi di dollari il progetto di costruire nuove prigioni. Il costo dell’operazione per l’arresto degli accusati per reati di droga è di 610 milioni di dollari l’anno.
Nel 2001 la percentuale degli arrestati per problemi di droga era del 40% contro l’11% del 1980.
Dal 1988 al 1998 lo stato ha incrementato la spesa pubblica per le carceri di 761 milioni di dollari mentre ha diminuito la spesa per le università di 615 milioni di dollari.
Un’altra ragione correlata alla prima è che le leggi Rockefeller sono di fatto razziste.
Studi e ricerche dimostrano che la maggioranza della gente che vende e consuma droga sono bianchi, ciononostante gli Afro-americani e i Latino-americani concorrono a formare quasi il 94% degli arrestati per droga nelle prigioni di NYS.
Bisogna trovare delle alternative migliori
Un’ultima ragione che viene portata a favore dell’abrogazione è che un recente dossier dell’Associazione di Correzione di NY ( American Correctional Association); Una ricerca del centro di studi della sulla politica riguardo alla droga e differenti studi sponsorizzati dal Istituto Nazionale sull’abuso di droghe ha dimostrato che il trattamento è lo strumento più effettivo nella lotta contro l’abuso di droghe e relativo crimine.
Mentre il costo annuale che lo Stato deve pagare per trattenere un prigioniero nella prigione e di circa 32.000 dollari, molti centri per la cura dei tossicodipendenti necessitano di soli 2,700 – 4,500 dollari all’anno e centri residenziali per il trattamento della tossicodipendenza costano dalle 17.000 alle 21.000 dollari all’anno.
Il Presidente Bush e la sua Amministrazione
L’Amministrazione Bush sta cercando un’alternativa (Cosi’ in un articolo della rivista “Correction today del giugno 2002). Nell’annunciare la Strategia per la lotta alla Droga nell’anno 2002, Il Presidente Bush afferma chiaramente che l’educazione e I programmi di riabilatazione giocheranno un ruolo piu’ importante nella lotta contro la droga. Dopo anni di politiche di “durezza contro il crimine” che ha portato a un drammatico incremento della popolazione carceraria, Bush decide di cambiare strategia
La Strategia dell’Amminastrione Bush si basa su tre punti:
- Fermare l’uso della droga prima che cominci: educazione e azione comunitaria.
- Riabilitare I tossicodipendenti americani: Offrire loro programmi di riabilitazione ovunque siano necessari.
- Intervenire sul mercato della droga: attaccando le basi economiche del traffico illecito di droga.
The L’obiettivo della strategia per il 2002 e’ di ridurre il corrente uso di groghe del 10 percento in 5 anni
- Per raggiungere questo obiettivo Gli americani devono dettare norme nelle case, nelle scuole, nei luoghi di culto, nei luoghi di lavoro e nelle organizzazioni civili e sociali. Norme che riaffermino il valore della responsabilita’ e della attiva cittadinanza per far comprrendere la falsita’ della nozione che l’uso di droga e’ un segno della liberta’ individuale. La strategia, attraverso programmi ideati per promuovere il primo punto, lega I leader nazionali alle comunita’ particolari per ricreare la formula che gia’ nel passato ha dato I suoi frutti nella lotta alla droga.
- Il secondo punto focalizza il problema di portare coloro che hanno problemi di tossicodipendenza a partecipare a programmi di riabilitazione, inclusi I programmi che si basano sul potere della fede religiosa. Il successo di questo principio richiede la creazione di un nuovo clima di “coercizione compassionevole” che comincia con la famiglia, gli amici, gli impiegati e la comunita’ per incoraggiare l’individuo a cercare il necessario treattamento. La “Coercizione Compassionevole” promuove l’uso del Sistema di Giustizia Criminale per ottenere che gli individui si sottomettano al trattamento di riabilitazione. La Strategia si preoccupera’di rendere accessibile il trattamento a tutti gli americani che lo necessitano.
- Il terzo punto riguarda l’attacco alle basi economiche del traffico della droga. Per dirla in modo semplice, la domanda di droga tende a variare a seconda del prezzo e della disponibilita’. Intervenendo sul mercato della droga con l’azione combinata delle forze di polizia federale, statale e locale questa strategia tende a ridurre la disponibilita’ di droga sul mercato di modo che l’aumento del prezzo della droga e la consequente impossibilita’ da parte del consumatore di comprarla possa portare, si spera, il consumatore a far ricorso al trattamento riabilitativo.
Secondo la Strategia della lotta alla droga 2002 il costo totale che la societa’ ha dovuto pagare nella lotta alla droga nel 2000 e’ stata di circa 160 miliardi di dollari . Il 57% in piu’ del 1992. I tre maggiori componenti di questa spesa sono: la cura sanitaria ($14.9 miliardi), le perdite nella produzione ($110.5 miliardi), e altri costi ($35.2 miliardi).
L’ “American Correctional Association” ha sempre appoggiato gli sforzi per provvedere all’educazione e prevenzione nella lotta alla droga sia nelle prigioni che nelle comunita’ terapeutiche. L’Associazione lavora con I suoi soci con le organizzazioni comunitarie e con gli ufficiali governativi per aiutare il Presidente Bush nella realizzazione del suo progetto: ridurre del 25 percento l’uso illegale degli stupefacenti negli Stati Uniti.
Il pronunciamento dei Vescovi Americani
La 2002 National Drugs Control Strategy sembra essere una risposta all’invito fatto dai vescovi americani nel:”Responsibility Rehabilitation, and Restoration, (December 2000), in occasione del Giubileo delle carceri cuando affermano: “Mettendo piu’ gente in prigione e, lo diciamo con tristezza, condannando piu’ gente alla pena di morte non ha dato agli Americani quella sicurezza che noi cerchiamo. E’ venuto il tempo per un nuovo dialogo nazionale sul tema del crimine e della correzione, della Giustizia e della Misericordia, della responsabilita’ e del Trattamento” (pag 1)
Don Bruno Oliviero